Lo Yoga della Bhagavadgita. Sri Aurobindo. Edizioni Mediterranee.

Con il 2020 ci è venuto in mente di ampliare le nostre e le vostre conoscenze yogiche e come segno di gratitudine nei vostri confronti, che ci seguite e ci volete bene, abbiamo pensato di cominciare una rubrica sui libri che ci piacerebbe farvi leggere: #mercoledìlibri. Libri che hanno cambiato il nostro punto di vista e che sono entrati a far parte del nostro quotidiano. Ve li presenteremo in ordine sparso, a cadenza mensile, salvo eccezioni! Sono consigli di lettura e speriamo di riceverne altrettanti!
Quindi partenza, via!
Il primo libro che vi presentiamo è Lo Yoga della Bhagavadgita: Questo libro è il fondamento della filosofia yogica, la base di tutto il pensiero legato e collegato allo Yoga. Scritto presumibilmente nel III/V secolo a.C dal saggio Vyasa e inserito nel grande poema epico Mahabharata, la versione che qui vi proponiamo è quella analizzata e commentata da Sri Aurobindo all’inizio del XX secolo. La Bhagavadgita, “il meraviglioso canto del divino”, è divisa in 18 capitoli, in ognuno dei quali Krsna indica ad Arjuna le conoscenze e gli insegnamenti dello Yoga. Infatti ogni capitolo svela una forma di Yoga. Alla fine del IX canto è lo stesso Krsna a enunciare l’obiettivo della Gita: “Unire la mente alla coscienza divina, fare della nostra natura emotiva un amore unico di Dio ovunque, (…) dirigendo l’intero essere verso Dio in una totale unione, è il mezzo per uscire dall’esistenza mondana (comune) per entrare in quella divina. E’ questo l‘insegnamento della Gita, un insegnamento di devozione e d’amore divini”.
Come dice lo stesso Aurobindo: “Questo libro è probabilmente il più bello che sia uscito dalla mano degli uomini. Mai era stato enunciato con più forza il principio d’Unità degli esseri e delle cose, essenza e punto culminante della filosofia indiana”.
Consigli d’uso: Per chi non si ferma al lato fisico dello Yoga, per chi vuole approfondire le proprie conoscenze, per chi vuole capire.